JL
Rodomonte
Productions

Tra presente e passato

La nostra storia

L’arte è la massima espressione di quella parte di noi che altrimenti non potrebbe esprimersi.
Il teatro, come la musica, è l’espressione massima dell’altrove.

A mio padre

Da qui nasce la mia arte, la mia passione per il teatro, ciò che definisco “l’essere e non l’apparire”, poiché l’attore porta con sé sul palco ciò che è nella vita.
Il mio sogno si trasforma in realtà (per mezzo dell’azione) nel momento in cui incontro la mia mentore Silvana Bosi. Tutto ha inizio con lei, con la quale ho condiviso la stessa visione, la medesima concezione del teatro e dell’attore. Da lì ebbe inizio la trasformazione, passo dopo passo, studiando, arricchendomi, formandomi e applicando ogni giorno ciò che avevo tratto dai miei studi, non omologandomi alle mode del tempo, ma affidandomi al mio sentire, al mio impulso creativo, innovandolo, evolvendolo esattamente come la vita ci insegna.

La creazione è un processo complesso. Le idee si sovrappongono e ogni domanda sembra generarne altre cento. Tutto sembra possibile e al tempo stesso sfugge al controllo razionale della mente. Poi il vuoto, un silenzio quasi irreale che potrebbe spaventare, ma è invece la condizione essenziale affinché le note della creatività possano risuonare, per riprendere fiato, scoprire dove si è approdati e ricominciare.
Fin da bambina mi sono fidata essenzialmente del mio istinto nel perseguire i miei obiettivi, ho cercato di dare nuovi assetti alle cose che conoscevo, assecondando l’impulso creativo insito in me, sperimentando l’incanto delle mie fragilità, trasformandole in bellezza senza tempo. 

Maria Carla Rodomonte
Fondatrice della J.L. Rodomonte Production

La nostra vision

Innovare senza mai dimenticare la storia del Teatro attraverso la potenza evocativa delle parole e attraverso una formazione costante che sveglia il talenti rispettandone l’identità

La nostra mission

Rispettare le regole fondamentali del teatro, senza voler tornare al rigore delle tre unità aristoteliche di tempo, spazio e azione. Non è necessario essere addetti ai lavori per rendersi conto che negli ultimi decenni chi produce spettacoli teatrali è più attento ad accontentare le varie commissioni politico-burocratiche che non ad andare incontro ai gusti del pubblico. Altra chiara tendenza è quella di recitare a tutti i costi qualcosa di insolito e di diverso da tutto ciò che è già stato fatto, con il risultato di produrre spesso vuote sperimentazioni e rivisitazioni di classici più o meno di cattivo gusto. Si pensa che per interessare il pubblico si debba competere con le tecniche cinematografiche e televisive che si evolvono in continuazione. È sempre stato il teatro la fonte di ispirazione per le varie tecniche che andavano via via imponendosi nel mondo dello spettacolo. Ora si fa al contrario.
Sempre più spesso si prendono sceneggiature cinematografiche e si portano sulle scene, dimenticando che il teatro ha dei limiti ben precisi per quanto riguarda il tempo e lo spazio. Queste tendenze si respingono nel seguente modo:
a) Lo spettacolo è fatto per il pubblico;
b) No a vuote sperimentazioni;
c) No a rivisitazioni di gusto più o meno discutibile;
d) No alla competizione con le tecniche che nascono e si evolvono troppo velocemente. Il teatro deve restare, per le sue peculiarità, fonte di ispirazione universale;
e) Studiare testi del repertorio tradizionale per cercare di approfondire ciò che l’autore intendeva con la sua opera e rispettare nella messa in scena il suo spirito. Sarà presa in considerazione anche la drammaturgia presente, senza incorrere nei difetti a nostro avviso precedentemente elencati;
f) Mettere in scena opere del repertorio tradizionale;
g) Dare spazio alla didattica con corsi di recitazione e laboratori teatrali.
L’Associazione, inoltre, potrà svolgere attività editoriale con la pubblicazione di testi e saggi, se sarà necessaria, per rendere più viva e completa la sua opera.